“Transcendence” e l’upload della mente umana
Immaginate una macchina con tutta la gamma delle emozioni umane. La sua potenza analitica sarà maggiore dell’intelligenza collettiva di ogni persona nella storia del mondo. Alcuni scienziati la chiamano “singolarità”. Io la chiamo “trascendenza”.
Queste sono le parole del dottor Will Caster (Johnny Depp), uno scienziato che fa ricerche avanzate sull’Intelligenza Artificiale Forte.
Si tratta del protagonista del film Transcendence, diretto da Wally Pfister (il direttore della fotografia dei film di Christopher Nolan).
Caster, utilizzando una rete di computer quantistici, ha creato PINN (Physically Indipendent Neural Network), un sorprendente elaboratore che sembra cosciente di sé. Dopo aver subito un attentato ed essere stato avvelenato col polonio, a Will Caster resta poco da vivere. Dopo la sua morte, sua moglie (anche lei scienziata informatica) e un amico neurobiologo decidono di tentare un esperimento ardito: dopo aver fatto l’upload della mente di Will (prima del trapasso) e averla convertita in bit, la travasano all’interno della “coscienza artificiale” di PINN. Poco dopo Will Caster sembra tornare alla vita in forma “sintetica”. Ma è veramente lui?