Edoardo Nesi, con questo libro a metà tra il saggio e l’auto-fiction, ancora una volta si fa interprete di un disagio sociale ed economico. Questa volta il deus ex machina è la pandemia da coronavirus, che, travolgendo tutto e tutti all’improvviso, ha hackerato il sistema su cui si reggevano tante certezze, anche quotidiane.
Il titolo è paradigmatico. L’economia da scienza fredda diventa “sentimentale” perché ha una ricaduta sulla vita delle persone e quindi abbraccia anche la dimensione interiore. Non solo il sentimento, ma anche la speranza: quella di poter guadagnare abbastanza per poter stare bene materialmente e di vedere quel guadagno crescere nel tempo per poter realizzare qualche altro piccolo sogno.
Secondo l’autore premio Strega, oggi non si può prescindere da una conoscenza dell’economia. Per i motivi suddetti. E perché altrimenti si rischia di non percepire più il reale. Il reale è determinato dall’economia, dai mutamenti terrificanti dell’economia. E quindi uno scrittore che oggi scrive senza parlare della situazione economica, senza dare ai personaggi una loro “personalità economica”, fa una cosa antica. È fuori dal tempo.
Il cuore di questo libro è rappresentato da due cataclismi, uno personale e l’altro collettivo: la morte del padre, l’imprenditore tessile in pensione Alvarado Nesi, avvenuta nel 2018; e la pandemia da Covid-19 che ha sconvolto certezze, paradigmi, prospettive. Nesi sceglie di fare i conti con entrambi i drammi, a cuore nudo e mente aperta.
(Ultima modifica: 20 Febbraio 2023)