L’Eterno Ritorno dell’Uguale è uno dei concetti più sfuggenti del pensiero di Nietzsche. Anch’io, sebbene sia stato un grande lettore del filosofo tedesco, non l’ho mai capito veramente. Mi ha fatto pensare alla Bhavacakra, la Ruota del Divenire del Buddhismo, e soprattutto alla concezione del tempo della fisica moderna, in particolare della relatività di Einstein e della meccanica quantistica. Ecco perché quando ho visto il libretto L’eterno ritorno di Giuseppe di Giacomo ho voluto leggerlo.
Di Giacomo si basa molto su un capitolo di Così parlò Zarathustra di Nietzsche: Delle tre metamorfosi (dello spirito). Secondo il filosofo, lo stadio del fanciullo è il livello più alto dell’evoluzione spirituale. Quello che può sembrare un paradosso si può comprendere solo addentrandosi nel pensiero di Nietzsche e seguendo la sua evoluzione. Tuttavia in questa sede è sufficiente sapere che solo il fanciullo, per Nietzsche, può percepire e vivere l’Eterno Ritorno dell’Uguale, perché è innocente, vive in un eterno presente dimenticando facilmente il passato e, soprattutto, gioca, costruendo e distruggendo in continuazione.
Mi ha colpito molto un passaggio finale del saggio di Di Giacomo in cui vengono esposte tre azioni (del fanciullo che vive pienamente l’Eterno Ritorno dell’Uguale) che ricordano molto la psicomagia di Jodorowsky. Chi le mette in atto, può diventare a tutti gli effetti un illuminato. Ed essere illuminato non significa altro che aver capito come essere felice . Ecco perché ho voluto riportare e commentare qui queste 3 tre azioni spirituali.
1. La danza trasmuta il pesante in leggero ,
Il ballerino è più forte e più agile dell’acrobata. Un passo di danza è più potente e più carico di conseguenze di un salto. Qui stiamo parlando per metafore. E quello della danza è un modo di affrontare la vita e tutto quello che ci separa dai nostri obiettivi e sogni.
2. il riso (trasmuta) la sofferenza in gioia ,
La risata, quella condivisa in particolare, è una soluzione creativa a moltissimi problemi. Libera un mucchio di energia bloccata e la rimette in circolo.
3. il gioco (trasmuta) la necessità in libertà .
Vivere tutto quello che facciamo con l’attitudine mentale del gioco significa farlo con più consapevolezza e partecipazione. Se siamo totalmente immersi in un’attività, in quello che viene chiamato stato di flusso, è molto probabile che la faremo molto bene. E ne saremo appagati, arricchiti, non svuotati, quando l’avremo completata. Essere un fanciullo dal punto di vista spirituale, quindi, significa vivere la vita senza pensare al suo significato, ma solamente alla bellezza (ripetibile) di ogni istante. Come direbbe Nietzsche, dare peso all’aspetto estetico piuttosto che a quello tragico dell’esistenza.
(Ultima modifica: 19 Agosto 2020)