“Mantieni il bacio. Lezioni brevi sull’amore” di Massimo Recalcati

Cosa ci offre l’interpretazione lacaniana dell’amore, confezionata come sempre abilmente dal suo esegeta Massimo Recalcati? Dipende da quanto siamo anestetizzati. Almeno due secoli di romanticismo, non sempre di grande livello e declinato in tutte le salse tra letteratura, film e serie tv, forse non ci hanno fatto molto bene. E l’immaginario romantico legato a qualsiasi rappresentazione di un legame affettivo spesso è talmente lontano dalla realtà da risultare grottesco. O almeno lo è oggi.

Per questi motivi le lezioni brevi di Recalcati, che riprendono un fortunato ciclo trasmesso su Rai Tre, possono essere illuminanti. E spesso ci mettono con le spalle al muro, facendoci riflettere su cose a cui non vorremmo pensare. Una tra tutte: l’amore comporta svolte, rivoluzioni, ma anche perdite, ferite. Quello che si fa fatica a capire, e in questo senso sicuramente la psicoanalisi ci può aiutare, è che paradossalmente anche questi ultimi vissuti dolorosi possono nutrire l’amore.

Il titolo racchiude già l’obiettivo di qualsiasi storia d’amore: mantenere il bacio significa farlo durare, quindi aggiungere al fuoco dell’amore la dimensione del tempo. Il bacio è il simbolo per eccellenza dell’intimità, perché unisce, in modo sempre sorprendente, il luogo della parola con quello del corpo.

Tra i tanti saggi pubblicati da Massimo Recalcati, ce n’è uno molto bello dedicato al valore dei libri, A libro aperto. Non sorprende, quindi, che in una di queste lezioni paragoni il corpo dell’amato a un libro, un testo la cui lettura è avvertita come decisiva, necessaria, desiderata.

Proprio come leggere un libro significa, in un certo senso, appropriarsi dei suoi segreti, il desiderio che alimenta l’amore è uno scambio di nascondigli. Frugo nel corpo dell’Altro come fossero le pagine di un libro che amo.

Non è sicuramente la psicoanalisi che ci può rendere amanti migliori (forse neanche i poeti hanno questo potere), ma forse ci può fornire una sorta di mappa dei suoi paradossi, che non smettono di sfidarci e metterci alla prova. Anche superando i confini della razionalità e del possibile. Jacques Lacan diceva: amare significa dare all’Altro quello che non si ha. Provare a farlo, anche se ci sembra di non essere nelle condizioni di farlo, ne vale sempre la pena.

(Ultima modifica: 20 Febbraio 2023)

 
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