“Un mondo battuto dal vento“ di Jack Kerouac

Questo è un libro prezioso, che ci porta nella mente di un giovane artista di 25 anni destinato a diventare uno degli scrittori americani più influenti: Jack Kerouac.

È una selezione di diari, riuniti e organizzati dallo storico Douglas Brinkley, che coprono un arco di tempo che va dal 1947 al 1954.

Sono anni cruciali e fondamentali, perché Kerouac era alle prese con la stesura dei romanzi La città e la metropoli prima, e Sulla strada poi. 

Leggendoli in sequenza si viene quasi travolti: in fondo si tratta per lo più di appunti preparatori, bozze e annotazioni meramente tecniche che riportano il numero di battute scritte giornalmente. Ma non mancano racconti, poesie e tante liste di libri e autori prediletti (tra le note più interessanti).

Colpiscono l’autodisciplina e la meticolosità di questi scritti. Jack Kerouac, infatti, era solito portare con sé dei fedeli taccuini (dei quali ci vengono riportati misura, spessore e descrizione della coperta), sui quali annotava i suoi pensieri con ammirevole costanza.

Poco più che ventenne, Kerouac dimostra di essere tutt’altro che un dilettante. La scrittura era già allora non solo una vocazione, ma una missione. Lo dimostra la sua capacità di scrivere e fermare i pensieri ovunque (dai bar affollati ai bagni pubblici).

E si ridimensiona pure qualche leggenda. Come quella legata alla maratona di scrittura di “Sulla strada”, portata a termine sul famoso rotolo di carta per telescrivente lungo 36 metri. Kerouac cominciò a battere a macchina il romanzo il 2 aprile e lo finì il 22 aprile dell’anno 1951, in soli venti giorni. Ma, come dimostrano questi diari, probabilmente si trattò per lo più di una trascrizione o meglio di una ribattitura e non di una scrittura ex novo.

(Ultima modifica: 23 Febbraio 2023)

 
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