“Virus” di Slavoj Zizek

“Virus” di Slavoj Zizek (Ponte alle Grazie) è il libro più intelligente e consolante di questo isolamento forzato. È una specie di diario filosofico sotto forma di ebook, molto denso e sincero, che si aggiorna gratuitamente, man mano che l’autore butta giù nuovi capitoli e riflessioni.

Tanto per cominciare, Zizek ci rassicura sul fatto che questo non è il momento di capire il senso della vita e di fare programmi a lungo termine. È un filosofo, ma dà anche consigli pratici. Come quello di impostare la vita di questo tempo sospeso a piccolissimi passi, programmando una giornata alla volta. Senza dimenticare di inserire nella nostra routine casalinga uno spazio importante dedicato a cose che amiamo e che ci piacciono, perché ci serve ad alleggerire l’ansia e la pressione psicologica.

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Molti di noi, non si sa se per masochismo o voglia di comprendere l’ignoto con il già noto, si sono buttati su libri e film a tema pandemia. Sono andati alla ricerca di quell’immaginario, per ricavarne aggregati di senso. Ma, a meno che si tratti di libri di epidemiologia o virologia, quella è fiction. Allora perché lo facciamo? Ce lo spiega Slavoj Zizek nel Capitolo 12:

Questa realtà non segue nessuno dei copioni già scritti per i film, eppure abbiamo un disperato bisogno di nuove sceneggiature, di nuove storie che forniscano a tutti noi una sorta di «mappatura cognitiva», un’idea realista e al contempo catastrofica della strada da imboccare. Abbiamo bisogno di un orizzonte di speranza, abbiamo bisogno di una Hollywood post-pandemica.

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Cosa succederà all’amore, ora che il contatto non è più un’esperienza conoscitiva, ma un’azione potenzialmente a rischio? Ora che i corpi non sono più il territorio dell’incontro, ma devono rimanere a distanza di sicurezza?

Non lo sappiamo ancora bene. L’intimità ha già assunto un valore diverso. Lo sanno bene le coppie che, durante il lockdown, sono scoppiate, per poi separarsi, e quelle che, invece, hanno resistito insieme alla quarantena e hanno fatto fare un salto quantico alla loro relazione.

Non c'è vero amore senza il corpo.

Slavoj Zizek non ha dubbi (ma non bisogna essere un filosofo lacaniano per capirlo): l’amore, o almeno quello del mondo reale, non può esistere senza la sua dimensione corporea. Questo implica che, se sta cambiando il rapporto che abbiamo con il nostro corpo e con quello degli altri, cambieranno anche i rapporti amorosi o il modo di vivere l’amore.

Pandemia e sessualità

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Questa pandemia ci ha reso persone migliori? Tutti, per un attimo, quando avevamo bisogno di aggrapparci a qualsiasi parvenza di speranza, abbiamo voluto crederci. Sicuramente c’è una mutazione in atto, ma più che gli esseri umani è il mondo che abitano che non potrà essere più lo stesso.

Il mondo è in rovina, e non sogniamo qualche bizzarro paradiso (o inferno) ma il ritorno a una normale vita sociale, scevra da isolamento, da mascherine e dalla paura costante del contagio.

Slavoj Zizek ci ricorda che le ripercussioni della pandemia sull’equilibrio mentale saranno pesanti.

Difficile elaborare il lutto per tutte le persone che stanno morendo in questo periodo. Anche se il vero cordoglio è per la brusca fine di un intero modo di vita.

Oggi, il problema è reinventare i desideri — non possiamo organizzare le coordinate dei nostri desideri. Desideriamo recuperare il desiderio stesso, la dimensione aperta del desiderare.

(Ultima modifica: 19 Febbraio 2023)

 
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